MENTEROLOCALE- Chiude la Locanda dei Girasoli a Roma, dopo 22 anni di ristorazione solidale
A Roma, nel cuore di un quartiere popoloso e popolare come il Quadraro, in via dei Sulpici, sorgeva una piccola locanda, un ristorante-pizzeria che si affacciava su un giardino raccolto e nascosto. Non era un ristorante qualunque, o una pizzeria qualunque, era un luogo dove più che lo stomaco si nutriva lo spirito ed entrarvi era sempre una festa.
Si chiamava la Locanda dei girasoli. E qui, appena varcato l’uscio, eri accolto dai sorrisi e dal calore dei ragazzi che ci lavoravano con quell’impegno e quell’allegria che solo loro potevano trasmettere. Erano ragazzi eccezionali, e con loro quel menu e quei piatti diventavano unici danzavano sui tavoli e roteavano con le loro risate e con le loro penne pronte a prendere le comande.
Così inizierei la storia della Locanda dei girasoli raccontata a un bambino, ma poi avrei un problema: le favole hanno sempre un lieto fine e questa però non conosce la famosa frase di chiusura e vissero tutti felici e contenti. Perché la Locanda dei girasoli purtroppo, dopo 22 anni di attività, nel gennaio 2022 chiude definitivamente i battenti.
La pandemia ha dato il colpo finale al locale che, negli ultimi anni, ha vissuto alti e bassi, ma con l’aiuto di istituzioni e privati è sempre riuscito a riemergere a testa alta e ad assicurare allo staff, costituito in buona parte da ragazzi down, uno stipendio per una vita dignitosa con una professione che li inseriva definitivamente all’interno della società.
Sulla pagina Facebook della Locanda dei girasoli si legge: «22 anni fa in silenzio abbiamo mosso i nostri primi passi. Prendeva vita La locanda dei girasoli. Un’opportunità straordinaria di formazione e inclusione lavorativa. In questi anni, noi tutti, con grande sacrificio e orgoglio abbiamo trasformato un’utopia in realtà. I nostri ragazzi hanno imparato più di un mestiere e il significato della parola lavoro diventando dei veri professionisti. Hanno incontrato avversità e le hanno superate affrontandole a testa alta. Hanno conosciuto il rispetto per il prossimo e condiviso tutto se stessi nella maniera più genuina. Hanno creato una famiglia che porta il nome di un fiore splendido che segue sempre il sole».
La locanda dei girasoli,in effetti, era il locale dove andare per ritrovare la semplicità e l’allegria che spesso si perde durante una settimana fatta di appuntamenti lavorativi, scadenze, problemi da risolvere. Era un’isola felice dove ricaricarsi e pensare che poi non è tutto così negativo. Era quel posto dove Simone, uno dei ragazzi dello staff, partiva due ore prima da casa per prendere i mezzi pubblici e arrivare puntuale al posto di lavoro sempre sorridente e desideroso di imparare cose nuove, mettendosi in gioco ogni volta che prendeva un’ordinazione, consigliando il piatto più buono del giorno.
Dopo ben otto mesi di chiusura dovuta a una serie di lavori per problemi strutturali, La locanda dei girasoli aveva riaperto nel mese di giugno 2021, ma purtroppo i clienti oramai scarseggiavano vuoi per la pandemia che già aveva dimezzato le entrate del 2020, vuoi per tutte quelle misteriose ragioni che si concatenano, si è arrivati così a questo mese di gennaio 2022 con la dichiarazione sofferta della chiusura.
Ma volendo cambiare le sorti di questa bella storia fatta di inclusione e solidarietà propongo un finale aperto dove l’organizzazione de La locanda dei girasoli trovi un nuovo locale, e con il supporto delle istituzioni riesca a farlo rivivere per offrire una nuova e più vantaggiosa prospettiva lavorativa ai ragazzi dello staff e a tutti noi l’opportunità di ritrovarsi in un luogo dove i sogni diventano realtà nel rispetto delle cosiddette diversità per una società più umana, etica, inclusiva e solidale.