Mostra d’arte di beneficenza dell’artista Michelino Scanu alla Locanda dei Girasoli.
L’artista: Michelino Scanu
Scanu è figlio di terra aspra, ma è uomo universale. La sua sete di toccare , vedere altre origini, altri mondi, gli dà la capacità di cercare e guardare avanti, ma senza distogliere lo sguardo dalle radici. La sua opera anche quando è ancorata a un tema specifico evocativo di luoghi ancestrali non è mai dialettale. L’ humus che la pervade appartiene, come l’inconscio junghiano, a tutta l’umanità. Emerge nel suo lavoro il grande tema universale dell’emigrazione che non è mai rimpianto ma ansia di conoscenza e di miglioramento, non è rimpianto ma consapevolezza che l’uomo fin dalle epoche più remote si è mosso alla ricerca di cibo, di terre meno ostili, di nuova conoscenza. Che nei suoi quadri è ricerca dell’assoluto, della genesi, del perché. E’ la speranza, e la certezza che la speranza sia cosa concreta. La vediamo in certe sue aperture – finestre? – chiare, azzurre. Il suo lavoro rivela la sua continua ricerca anche nelle tecniche , si alternano e sovrappongono antico e contemporaneo, encausto e graffiato, e nell’uso dei materiali , olio, catrame, acrilico…. Spazia da segni che sono o sembrano figure, isole, mondi, a tele che questi segni li nascondono, a quadri totalmente astratti o informali. I colori, blu, rosso scuro, talmente densi a volte da essere materici non impediscono l’uso del turchese , dell’oro, delle trasparenze. C’è in “Sabbia e oro” un nucleo centrale denso, che si espande, si rarefà e infine disperde all’intorno simboli grafici, forse lettere dell’alfabeto greco? La cultura è la via per la conoscenza o forse la conoscenza ci regala la cultura? E’ così che l’uomo arriva alla spiegazione di se stesso. In altri quadri il sogno di terre lontane si depura della sua forma originale e si oggettivizza in forme astratte quasi geometriche che, attraverso piccole aperture o, al contrario, grandi zone luminose, affermano che la speranza non è illusione ma concretezza della verità. Anche nel suo lavoro forse più enigmatico “Ricordo d’infanzia” l’artista con gli squarci nella rete riprende il tema della speranza e anche della libertà, e il piccolo riquadro di sapore weermeriano, inserito nella oscurità del fondo, con la sua luce antica fa da richiamo e contrappunto alla finestra di luce che restituisce oggettività alla speranza. Dalla sinfonia dei tratti di “Apartheid”, del colore non colore dei grigi, ecco ancora emergere, attraverso le note del rosso, il chiarore. L’affermazione che la griglia che si frappone fra l’uomo e la sua anima è fragile di fronte alla ricerca, all’arte. “L’abbraccio” nei suoi bagliori dorati ne è la conferma. E una delle opere più recenti “L’istante” che suscita echi di Malevic (supremus n.58?), che altro è se non il superamento del formalismo, del fine pratico o estetico, dell’illusorio? Dell’illusione? E Michelino però, raggiungendo il “nulla liberato”, da oggettività a quel mondo non oggettivo al di là del tempo e dello spazio.
L.TrainiIl Progetto OPEN e gli obiettivi della mostra
La mostra d’arte si prefigge, attraverso l’esibizione delle opere del pittore Michelino Scanu, di collaborare alla raccolta destinata al Progetto OPEN, ideato e promosso dalla cooperativa sociale I Girasoli e dal Consorzio Sintesi, avviato lo scorso 4 novembre con il patrocinio del Comune di Roma e di cui già si prevedono una replica e futuri sviluppi . Il progetto ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento lavorativo di dieci ragazzi con sindrome di Down attraverso un percorso personale di formazione e di work experience, della durata di 600 ore, presso La Locanda dei Girasoli. Il fine è dare l’opportunità concreta a questi giovani di entrare nel mondo del lavoro, consapevoli che la ristorazione rappresenta un luogo privilegiato e particolarmente adatto per lo sviluppo e la valorizzazione delle loro competenze e della loro autonomia.
Il progetto richiede una cifra totale di 42.710 euro.
La formazione di ciascun Girasole costerà 4.271 Euro.