#REPUBBLICA.IT – Ritorno al futuro. “Resistiamo e rilanciamo”: dalla Locanda dei Girasoli alla fattoria-ristorante. Le realtà da salvar
Perdite ingenti, casse magre, clienti pochi e conti sempre più in rosso. In mezzo, un progetto d’imprenditoria sociale che opera nel campo della ristorazione, finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità.
Da qui l’appello rivolto ai cittadini e alle istituzioni governative a sostegno della “Locanda dei Girasoli”, il locale in via dei Sulpici, al Quadraro, che dà lavoro a 14 ragazzi affetti dalla sindrome di Down: ” Venire a trovarci e aiutateci a sostenere il nostro sogno”.
A rischio chiusura già prima dell’emergenza pandemica, il ristorante- pizzeria, con il lockdown e la chiusura forzata del locale ha subìto un altro duro colpo. Le difficoltà sono aumentate: ” Mantenere in piedi una realtà complessa come questa non è facile ” , ragiona il presidente Enzo Rimicci. Ma di arrendersi non se ne parla.
Il 22 maggio scorso la Locanda ha riaperto i battenti. E per recuperare il tempo e gli incassi perduti in questi ultimi mesi, ha lanciato una nuova iniziativa: la ” cena sospesa” a chi non può ancora permettersi di consumare un pasto fuori casa.
Un mese dopo, lo scorso 24 giugno, un altro evento “Adotta un girasole”: una cena di solidarietà per ripartire più forti di prima, con la cucina dei fratelli Serva, chef due stelle Michelin, e il sostegno di Regione Lazio e Arsial. Poi una raccolta fondi “che ha dato buoni frutti e Con Ritorno al futuro, Repubblica promette di seguire e sostenere gli sforzi di quattro attività segnalate dai lettori.
In questa pagina diamo conto degli sforzi della Locanda dei Girasoli e illustriamo le iniziative delle altre tre imprese accomunate dalla forte valenza sociale che i nostri cronisti continueranno a raccontare che fa ben sperare ” , incrocia le dita Rimicci. Ora il grande passo: resistere e guardare al futuro. Perché abbassare la serranda della Locanda sarebbe la fine di un sogno che “non può spezzarsi – insiste Rimicci – soprattutto adesso che puntiamo alla realizzazione de ” Il Casale dei Girasoli”: uno spazio all’aperto, all’interno del Comune di Roma, in cui aiutare i ragazzi ad essere sempre più indipendenti e autonomi”.
Il progetto sulla carta è pronto da 4 anni. Aspetta ora di materializzarsi anche grazie all’aiuto promesso lo scorso febbraio dalla Regione. Rendere concreta questa idea comporterebbe un aumento del numero di giovani con sindrome di Down e/ o disabilità intellettiva – ” dalle 30 alle 40 persone ” , stima Rimicci – oltreché l’inizio di un percorso di agricoltura sociale: ” Faremo ristorazione ma offriremo ai clienti anche la possibilità di pernottare. Vale pure per i ragazzi. Solo così potranno iniziare un percorso di autonomia, di vita vera: un lavoro e una casa dove dormire ” .
Non solo. ” Lavoreremo sulla formazione continua dei giovani con l’ausilio di chef e scuole alberghiere. E realizzeremo un’area destinata agli animali (oche, pavoni, asini, mucche, pony, cavalli), molti di loro non li hanno mai visti dal vivo”.
Un progetto ambizioso, dunque, che punta sull’accoglienza e che attende da anni ” un terreno di almeno 20 ettari ” prima di prendere forma.
Gli anni di sacrifici sono tanti. E la speranza di non spegnere le luci del locale anche: “Continuate a sostenerci, venite e a trovarci – l’Sos di aiuto della Locanda – perdere un patrimonio come il nostro, che si è costruito in 20 anni, sarebbe come perdere un pezzo di Roma: una città che ha saputo accogliere un progetto di integrazione, di promozione sociale e di inserimento lavorativo, riuscito”.